Il progetto NJIA YA NYUMBANI – La via di casa, mira a rafforzare i meccanismi di risposta comunitaria ed istituzionale al fenomeno dei bambini di strada a Mlango Kubwa nella sub-contea di Starehe di Nairobi, in Kenya. Questo contesto è caratterizzato da fenomeni di urbanizzazione incontrollata di massa, mancanza di servizi sociali, elevata criminalità, disoccupazione, alto numero di gravidanze precoci, violenza di genere e tendenza all’abuso di sostanze. Particolarmente grave è la condizione dei minori, privi di un contesto familiare significativo ed esposti ai pericoli della vita di strada come microcriminalità, droghe, malattie sessualmente trasmissibili.
Il GRT, finanziato dalla CEI, e in collaborazione con il partner locale HAART, lavora direttamente con i bambini e i ragazzi vulnerabili per coinvolgerli in un percorso di riabilitazione volto a rafforzare il loro benessere psicosociale e offrire un’alternativa alla vita di strada.
L’intervento viene realizzato attraverso una serie di attività diversificate ma interconnesse per creare un sistema integrato di riabilitazione che tenga conto di tutte le componenti indispensabili per una reintegrazione familiare, scolastica e comunitaria dei beneficiari, dando attenzione particolare alla sostenibilità a lungo termine. Fondamentale in questo senso è la collaborazione, e in un secondo momento la formazione, con gli attori locali.
Per attivare piani di riabilitazione psicosociale, le attività di strada sono il punto di accesso per stabilire i contatti con i bambini. Grazie alla collaborazione con il partner locale HAART, viene assicurata esperienza e competenza nel settore del traffico degli esseri umani, fenomeno ampiamente diffuso tra le fasce di popolazione più vulnerabile. Ogni beneficiario identificato viene preso in carico dal progetto e supportato in maniera individualizzata, sulla base delle informazioni raccolte riguardo la storia familiare, la situazione economica, le cause che hanno portato all’allontanamento dalla famiglia. Gli operatori del GRT svolgono un intenso lavoro di mappatura in strada e lavorano fianco a fianco con i beneficiari, instaurando un rapporto di fiducia, incoraggiando il dialogo e la partecipazione alle sessioni di apprendimento. Un elemento chiave per l’aggancio è la distribuzione di cibo, attività ricreative e di sensibilizzazione igienico-sanitarie.
A seguito della presa in carico, il progetto si impegna ad attivare l’integrazione scolastica e seguire i beneficiari nel loro percorso durante tutta la durata del progetto, restando in contatto con le famiglie, gli insegnanti e provvedendo a pagare le tasse scolastiche e fornire il materiale necessario.
Per ognuno vengono ristabiliti i contatti con la famiglia di origine, che viene preparata alla ricezione del bambino dopo essere inserita in un percorso di formazione che prevede un lavoro sulle proprie capacità genitoriali e un formazione teorica su come si gestisce un’attività a conduzione familiare, attraverso un incentivo iniziale che permetta di avviare l’attività, sotto la supervisione degli operatori di progetto. In questo modo, si prepara il rientro del bambino con la garanzia che la famiglia riesca a provvedere ai bisogni essenziali.
Questo progetto è stato realizzato con il contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica.
L’8xmille alla Chiesa cattolica ci ha permesso di realizzare il progetto 605/2022 Njia ya nyumbani: la via di casa. Se sei interessato a dare il tuo contributo per progetti simili, clicca qui sotto.